giovedì 1 luglio 2010

NO BAVAGLIO DAY - LA BATTAGLIA AL MALAFFARE - VIDEO

La battaglia al malaffare
di CURZIO MALTESE

L'arrivo a sorpresa di Roberto Saviano è stato il momento più forte della manifestazione di ieri a piazza Navona contro la legge bavaglio.

Parole semplici, quelle dell'autore di Gomorra, senza slogan, senza retorica, come la parole di tanti giovani della rete che si sono appassionati a questa battaglia civile, di cittadini, non dei giornalisti.

Parole giuste per togliere la maschera di tutela della privacy a una legge semplicemente e indecentemente liberticida. L'unica tutela che si vuole con questa legge è la privacy del malaffare. L'unica divisione che alimenta nel Paese non è fra destra e sinistra, ma fra "le persone perbene e i banditi". Stavolta l'appello populista, il referendum permanente che è lo stilema del berlusconismo, non funzionano, sono sospesi. Non è il popolo, alle prese con ben altri problemi, a volere una legge scudo per i corrotti contro il lavoro di magistrati e giornalisti. Non è il popolo, nemmeno di destra, a non voler più essere informato sulle case di Scajola, le mazzette di Brancher, sui favori di Dell'Utri agli amici degli amici di Dell'Utri, sulle mille altre ruberie di una classe dirigente corrotta che poi chiede sacrifici ai cittadini per uscire dalla crisi. Sono soltanto loro, i signori del malaffare, ad avere bisogno disperato di uno scudo contro la ricerca della verità, tanto da stravolgere l'agenda parlamentare per approvarlo in fretta e furia, meglio se quando i cittadini sono in vacanza.

Così agiscono appunto i ladri. Tanto più che diventa ogni giorno più difficile darla a bere alla famosa gente, nonostante tutte le loro televisioni e le legioni di giornalisti servi e contenti. È difficile convincere le istituzioni, dal Quirinale alla presidenza della Camera, perfino gli stessi parlamentari della maggioranza, dell'assoluta, quasi sacra urgenza di un'altra guerra di casta contro magistrati e giornalisti nell'Italia dilaniata da disoccupazione e sfiducia

E' una legge anti-italiana. Sono loro gli anti-italiani, ha detto Saviano. Diffamano l'immagine del nostro Paese all'estero, riducendola a quella di una repubblica delle banane. Per due motivi. Entrambi evidenti dalle reazioni di queste settimane. Il primo è che la classe dirigente al potere non si riconosce nel valore comune della Costituzione. Non esiste d'altra parte una democrazia al mondo dove il governo, sia di destra o di sinistra, attacchi un giorno sì e l'altro pure il patto comune. Il berlusconismo si conferma sempre di più nella sua natura eversiva, ormai apertamente anti-costituzionale. Vengono da un'altra storia, parlano un'altra lingua, hanno altri valori. Hanno altri eroi. Un mafioso assassino e trafficante d'eroina, per esempio. Scambiano l'omertà mafiosa per coraggio, così come scambiano la censura per privacy.

L'altro motivo, strettamente collegato, è che abbiamo al potere la classe dirigente più corrotta dell'Occidente e della storia repubblicana. Non sono impressioni o valutazioni politiche. Sono dati. Ai tempi di Tangentopoli si calcolava che gli italiani versassero alla corruzione politica ogni anno il valore di "un'altra finanzaria". Oggi, secondo la Corte dei Conti, la tassa della corruzione è di sessanta miliardi all'anno, il triplo di una finanziaria.
Questi sono i fatti, che nessun bavaglio ci impedirà di continuare a raccontare. La giornata di piazza Navona è stato un passaggio di una battaglia che continuerà nelle piazze, nelle istituzioni, in Parlamento, sui giornali, sulla rete. Finché non saremo tutti rassegnati all'impunità dei banditi, oppure finché la casta non si arrenderà alle regole della democrazia.
(02 luglio 2010)

1 commento:

  1. PER TUTTI QUELLI CHE:
    Pensano che è un affare che non li riguarda ...
    Che fanno "spallucce"
    Che fanno della politica solo un fatto di portafoglio
    Che hanno votato Berlusconi perchè "quando ha governato la passata legislatura il mio conto corrente si è riempito di più"...
    Che pensano che l'Italia sia solo un'azienda
    Che vivono solo per "guadagnare" alle spalle degli altri , speculando e promettendo cose che non esistono...
    Che la morale e l'etica sono cose da modulare a seconda delle proprie necessità...
    Che fanno i furbi o pensano di esserlo...
    Che non avendo avuto il coraggio di guardare in faccia il proprio futuro, hanno detto che non era colpa loro oppure "No, non mi interessa sto bene così!"...
    Che non vanno a votare perchè "tanto sono tutti uguali"
    Che...
    Lunga sarebbe la lista...
    A tutte queste persone dedico questi pensieri non miei ma che condivido in pieno
    "Quello di Berlusconi non è più solo un regime. È il governo di Mackie Messer, è il crimine che si fa Stato. E la legge-bavaglio (il golpe strisciante, come lo ha definito Umberto Eco) è lo strumento per garantire ai delitti di regime, agli amici degli amici, impunità e opacità: i magistrati non potranno indagare efficacemente, i cittadini non potranno neppure sapere. Per i giornalisti che provassero a raccontare è pronta la galera (in nome del garantismo!), per i loro editori multe da mettere in ginocchio anche Creso."
    Mala tempora signori,godiamoci gli ultimi giorni di libertà intellettuale !

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