giovedì 30 giugno 2011

L'ITALIA IMBAVAGLIA DEFINITIVAMENTE INTERNET : BASTERA' UN SOSPETTO PER OSCURARE UN SITO

L'Italia imbavaglia definitivamente Internet

di Edoardo Capuano - 29 giugno 2011

In Italia il premier assieme ai suoi amici, compresi quelli che fanno finta
di essere all'opposizione (salvo qualche eccezione), hanno trovato un'ottima
soluzione per censurare ogni tipo di contenuto scomodo postato in rete.

Il prossimo 6 luglio (2011) entrerà in vigore una legge bavaglio, per
tutelare il copyright online, e sarà una evidente forma di censura del web.
Si tratta della delibera Agcom (Autorità garante delle comunicazioni)
redatta, in realtà, per tutelare gli interessi dei media di Silvio
Berlusconi e delle lobby dell'audiovisivo, con il consenso del centro
destra.

"Questo è un vero atto di guerra contro la libertà di espressione",
sostengono molte associazioni italiane che hanno lanciato questo allarme
come: Agorà Digitale, Assoprovider-Confcommercio, Studio Legale Sarzana,
Adiconsum, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti.

Queste associazioni avevano già lanciato un campanello d'allarme contro i
rischi della delibera-censura, ma forse non si aspettavano un simile
evolversi della situazione. Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale,
associazione di area Radicale, sostiene che Corrado Calabrò, presidente
Agcom, vuole approvare in fretta e furia questa vergognosa delibera che
permetterà di oscurare siti web colpevoli di favorire la pirateria. Il tutto
senza celebrare alcun regolare processo, ma solo su semplice segnalazione da
parte dei detentori di copyright.

Il diritto d'autore sul web - spiega Luca Nicotra - spazia su un'infinità di
ambiti per cui l'industria del copyright potrebbe mettere in piedi una vera
Task force con il compito di segnalare presunte irregolarità all'autorità,
come è già accaduto in certe nazioni. È evidente che l'autorità non potrà
far fronte alle presumibili decine di migliaia di segnalazioni. Accadranno
cose senza senso: decisioni sommarie, ai danni di siti anche corretti.
L'Italia è il primo paese al mondo che da un simile potere all'Autorità
garante delle comunicazioni. Stando alla delibera salta fuori una curiosità:
il gestore del sito oscurato da Agcom potrà anche difendersi, ma non
l'utente che ha postato il contenuto oggetto della contestazione.

L'aspetto più grave di questa delibera-censura è che avrà anche uno scopo
ben preciso nell'ambito politico. Servirà a far tacere tutti i media della
rete che non si adegueranno alle linee guida del potere.

Mediaset beneficerà ampiamente di questa legge visto che potrà finalmente
tutelare tutti i suoi diritti d'autore sul web. Mediaset è nota in tutto il
mondo per aver denunciato in passato Google e Youtube. Lo scopo finale di
Mediaset, e questa nuova legge glielo consentirà, è modellare Internet in
modo simile alle leggi di mercato che essa conosce e depotenziandone la
minaccia al suo business. Lo ha già fatto. Ve la ricordate la delibera sulle
web tv?

Se la delibera passerà così com'è le associazioni, sopra menzionate, non
staranno certo a guardare. È già pronto il ricorso al TAR del Lazio ed
eventualmente a Bruxelles. Le associazioni sono certe che il TAR bloccherò
immediatamente la delibera in quanto illegittima perché viola apertamente i
diritti fondamentali del cittadino. Ma visto che ci sono in gioco grossi
interessi di Silvio Berlusconi a far passare le norme, il governo potrebbe
successivamente salvarsi con un decreto, in caso di blocco al Tar.

http://www.ecplanet.com/node/2560

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Agcom: basterà un sospetto per oscurare un sito

28-06-2011

Il 6 luglio una delibera del Garante delle Comunicazioni (Agcom) potrebbe
consentire all’Autorità di cancellare e oscurare siti internet solo
sospettati di violare il diritto d’autore senza alcun processo. Il rischio è
che la legittima tutela del copyright si tramuti in censura arbitraria.

La delibera colpisce anche i siti privati

Non vi è alcuna differenza se il sito o il portale è privato o pubblico o
esercita la propria attività per fini di lucro, o sia un sito amatoriale o
un blog personale. In tutti i casi di “uploading” di contenuti su internet,
su qualsiasi piattaforma, l’Autorità, in caso di segnalata violazione,
potrà operare il procedimento di cancellazione o di inibizione mediante il
blocco dell’indirizzo IP o del Domain Name Systems. Il titolare del sito o
il provider dovrà cancellare i file sospetti (senza alcuna verifica in
contraddittorio sulla legittimità o meno del contenuto) nel giro di 48 ore,
in caso non lo faccia si aprirà un procedimento sommario davanti
all’Autorità della durata di soli 5 giorni. Trascorsi i quali i contenuti
saranno cancellati dall’Autorità o inibiti dai provider su ordine
dell’Autorità.

Basta un solo sospetto

L’Autorità quindi avrà il potere di intervenire su siti che siano
semplicemente sospettati di contenere non solo file musicali, articoli,video
coperti da copyright ma anche ad esempio fotografie o video amatoriali
caricati su qualche piattaforma (Youtube o Facebook ad esempio) contenenti
un qualche sottofondo musicale, oppure software liberi che contengano
componenti sospettate di violazione di diritti di autore; e ancora banche
dati online pubbliche o private contenenti almeno un file sospetto per il
quale non è stata rilasciata l’autorizzazione da parte del titolare, e
infine tutti i video caricati dalle web tv.

L’Agcom non può esercitare funzioni giudiziarie

Il sistema di cancellazione o di inibizione funzionerà in maniera del tutto
autonoma senza alcuna verifica della posizione di colui che ha inserito il
file. L’intera procedura, avviata dalle segnalazioni degli stessi titolari
dei diritti d’autore, si conclude in 5 giorni senza alcuna forma di
consultazione o di interazione con l’Autorità giudiziaria: niente indagini,
quindi, compiute dalla polizia e niente possibilità da parte del titolare
del sito di appellarsi all’autorità giudiziaria. Non vi è nemmeno un
passaggio dell’intera procedura all’interno del quale venga coinvolto un
magistrato. Eppure va detto che l’Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni non è un giudice e non può esercitare funzioni giudiziarie
attribuite solo alla Magistratura dalla nostra Costituzione.

Una petizione per la rete libera

Altroconsumo, assieme ad Adiconsum, Agorà Digitale, Assonet-Confesercenti,
Assoprovider-Confommercio e Studio legale Sarzana, ha promosso una petizione
online su sitononraggiungibile.it, che in queste ore funziona però a fatica.
Scopo della petizione, fare in modo che l’Agcom riveda il testo della
delibera prendendo in più seria considerazione i diritti degli utenti o si
astenga completamente dall’intervenire, considerate le sue limitate
prerogative in materia e rimetta, con una apposita Comunicazione, la
necessaria riforma del diritto d’autore nel nuovo scenario tecnologico
digitale al Parlamento.

http://www.altroconsumo.it/accesso-ai-contenuti/agcom-bastera-un-sospetto-pe
r-oscurare-un-sito-s309143.htm