domenica 13 giugno 2010

VEDELAGO (TV) INAUGURA BIOSCUOLA ECOLOGICA MA FA SCALPORE ASSENZA INNO DI MAMELI

Eravamo allenati alle varie sortite dei deputati leghisti ma non ci saremo mai aspettati che l’Inno Nazionale venisse rimpiazzato dal celebre Va, pensiero di Verdi. Luca Zaia, arrivato all’inaugurazione di una nuova scuola primaria di Fanzolo di Vedelago (Treviso), ha preteso di sostituire l’esecuzione dell’inno di Mameli con Va pensiero. L’inno italiano, l’inno istituzionale per tutte le cariche dello stato. “Niente inno italiano finché ci sono io“. Meglio il «Va’ pensiero». La scelta scriteriata del Presidente della Regione Veneto, ha scatenato la polemica contro la Lega Nord, già sotto tiro dopo che, il 2 giugno, i suoi avevano disertato la Parata dei Fori imperiali e che Roberto Maroni aveva fatto eseguire a una cerimonia ufficiale La gattà di Gino Paoli al posto dell’inno di Mameli. Il cambio di programma, secondo quanto riportato dal quotidiano locale, La Tribuna di Treviso, avrebbe fatto infuriare in particolar modo la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, che si sarebbe riservata di denunciare il suo sdegno all’assessore regionale Elena Donazzan.
Ma tra gli indignati c’è anche il deputato del Pdl Fabio Gava, presente all’evento. Stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe pronto a presentare un’interrogazione parlamentare sul tema. Insomma ieri mattina l’inno italiano a Vedelago non c’è stato. Nemmeno dopo la partenza del presidente Zaia. Dell’evento di discute molto in paese e non solo. Per i prossimi giorni si preparano già le polemiche tra Pdl e Lega Nord. L’episodio purtroppo ha messo in ombra il vero motivo dell’incontro, ovvero la presentazione della nuova bio-scuola di Fanzolo. Una struttura in grado di ospitare 125 bambini e costruita seguendo i migliori dettami della nuove tecnologie per il risparmio energetico. Dotata di sonde geotermiche, pannelli fotovoltaici, legno e di un sistema di riciclo dell’acqua piovana. L’edificio ha raggiunto la «Classe Casa Clima B» con consumi inferiore ai 50 kWh per m2 all’anno. Ciò significa che la scuola può essere chiamata «edificio da 5 litri» perché ogni anno per il riscaldamento e la climatizzazione servono solo 5 litri di gasolio (o nel caso specifico 5 metri cubi di gas metano) per ogni metro quadrato di superficie.

“Zaia ha fatto sostituire Mameli con il Và pensiero? Non mi sembra possibile, anche perché il Và pensiero è ancora più patriottico dell’inno di Mameli, e dunque sarebbe contraddittorio per un leghista. Comunque, se fosse vero, sarebbe grave, perché non spetta a un governatore far sostituire l’inno italiano” ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Critico nei confronti di Zaia anche Farefuturo Web Magazine: “un mese senza criticare la Lega. Ci toccherebbe – viene spiegato – ripetere sempre le stesse cose, ricordare i principi fondamentali della nostra Repubblica, qualche nozione di diritto internazionale, un po’ di solidarietà e carità cristiana. E poi perché non conviene prestarsi al gioco. Ma soprattutto perché mentre la Lega si occupa di rassicurare il suo elettorato a suon di proclami, noi vorremmo tifare la nostra Nazionale in santa pace, dato che la loro ha già giocato“.

“L’ultima di queste sparate (trita e ritrita) – continua l’articolo – arriva da Zaia: niente Fratelli d’Italia, meglio il Và pensiero. E la penultima, qualche giorno fa, arrivava dal Piemonte governato dal giovane Cota: assumiamo professori e supplenti che siano solo “del territorio”. Qualche reazione, qualche sussulto, un po’ di indignazione, le solite repliche puntute leghiste e, per ora, basta. Ma tra lezioni di dialetto, esami di cultura locale, graduatorie regionali (che a dire il vero sono state proposte anche, più o meno velatamente, da alcuni esponenti del Pdl), inni mancanti e tricolori usati per altri fini, queste nuove «sparate» pare di averle sentite già mille volte. E hanno buone probabilità di fare la stessa fine. Nel nulla. Insomma, la parabola delle boutade leghiste è ormai abbastanza chiara. Effetto annuncio (solitamente quando ci sono elezioni in vista o trattative politiche “romane”), dibattiti infuocati sui media e poi il silenzio. Alle volte al silenzio si affianca il fallimento della proposta. Insomma, l’abbiamo capito: perchè preoccuparsi?. Oltretutto, sarà il caldo, sarà la voglia di vacanze, sarà che sono più di tre lustri che sognano la Secessione, ma i leghisti non hanno più lo smalto di una volta. Le loro “sparate” sono un po’ più stanche, un po’ più appannate, ma soprattutto molto più prevedibili. E anche, non ce ne vogliano gli amici del Carroccio, molto più innocue“.

”Se fosse vero che il ministro Zaia ha preteso di non far suonare l’inno nazionale per l’inaugurazione di un plesso scolastico in Veneto sarebbe da chiedere che il Governo ne riferisse nell’aula della Camera – ha dichiarato Emanuele Fiano del Partito Democratico -. Ovviamente non sarà vero e non ve ne sarà bisogno perché sarebbe pazzesco che un ex ministro della Repubblica, mentre a centinaia di servitori del paese, per esempio poliziotti e militari, viene chiesto anche in queste ore di continuare a difendere la sicurezza e i simboli di questo Paese vi sia un uomo di governo che irride il concetto di unità d’Italia”. Nessuna giustificazione a un gesto del genere può essere trovata secondo Andrea Martella (Pd): “Si tratta di un atto sovversivo, che va contro l’Italia e gli italiani. Ed è ancora più imperdonabile perchè compiuto, durante l’inaugurazione di una scuola pubblica, per volontà di un uomo che guida un’istituzione democratica“.

“Se corrisponde al vero siamo di fronte a un un fatto gravissimo che condanniamo con forza e chiediamo al governo di prenderne le distanze con il gesto di Zaia senza se e senza ma. Questa volta si tratta di un gesto sprezzante e intollerabile che umilia il Paese e la Costituzione” afferma Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera. La stessa posizione assume Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv. ”Se veramente il governatore del Veneto Zaia ha deciso la sostituzione dell’inno di Mameli durante un’occasione in cui rivestiva un ruolo istituzionale – ha detto -, saremo di fronte ad un atto tanto tracotante quanto offensivo verso il Paese, oltre che indegno verso la carica stessa che Zaia ricopre”. E aggiunge: ”Non una novità purtroppo, ma l’ennesimo episodio di disprezzo e offesa verso la Repubblica e la storia nazionale a cui questa forza razzista e secessionista ci ha abituati“.

“Zaia vieta l’inno di Mameli. Si vergogni. Amiamo il Veneto e siamo fieri di essere italiani” commenta Antonio De Poli (Udc), secondo cui “il primo cittadino di una regione dovrebbe dare il buon esempio di rispetto verso le istituzioni. Zaia dovrebbe tenere ben a mente che rappresenta i veneti e quando interviene in qualità di governatore non si deve permettere di calpestare la nostra storia. Lancio un appello: appendiamo la nostra bandiera fuori dalle case“.

http://www.ultimenotizie.tv/notizie-politiche/luca-zaia-vieta-linno-di-mameli-un-oltraggio-alla-nazione.html

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