giovedì 19 aprile 2012

DISTRAZIONE DI MASSA PER CELARE LA MODIFICA DELL'ART.81 DELLA COSTITUZIONE

In Italia distraggono le masse per celare la modifica dell’art.81 della
costituzione

14 aprile 2012




Fra qualche giorno in Senato dovrà essere votata la modifica dell’art. 81
Cost. che introdurrà il cosiddetto pareggio di bilancio, e cioè l’obbligo
per lo Stato di pareggiare costi e ricavi.

Una norma importante, ma che nasconde un terribile effetto: la consegna
definitiva del nostro paese nelle mani delle oligarchie bancarie e
finanziarie, perché con il pareggio di bilancio lo Stato non sarà più in
grado di controllare e indirizzare l’economia nazionale attraverso le
politiche anticicliche 1. La conseguenza è evidente: la nostra politica
economica sarà gestita dal cosiddetto Fondo Internazionale Salvastati, dalla
BCE e dalle oligarchie dei poteri finanziari mondiali che controllano i
flussi di credito agli Stati tramite l’acquisto di titoli del debito
pubblico (debito sovrano).

Ma andiamo indietro e torniamo al Governo Berlusconi. All’epoca c’erano
parecchie resistenze per l’approvazione della norma che l’UE ci chiedeva
proprio in ragione della crisi finanziaria. Già da questo dato è possibile
una prima lettura del mostruoso provvedimento che sta per essere approvato.
Berlusconi e il suo governo tentennavano, ma i poteri finanziari non
intendevano aspettare. Ecco dunque la mossa regina: esautorare Berlusconi e
sostituirlo con Monti, il quale il 2 marzo 2012 firma con gli altri paesi
europei il cosiddetto Fiscal Compact, un trattato UE attraverso il quale si
impongono regole più rigide nel rapporto tra deficit e PIL. In altre parole,
il deficit non dovrà superare in alcun modo il 3% del PIL.

Ma il Fiscal Compact comporterà anche un impegno per gli Stati membri ad
abbattere l’attuale debito pubblico per ridurlo fino a raggiungere il 3% del
PIL. E siccome lo Stato italiano ha un deficit stratosferico, questo impegno
comporterà per il nostro paese manovre pesantissime per i prossimi anni e
una previsione di crescita che è pari a zero, poiché lo Stato a questo punto
non avrà più sovranità di politica economica, non potendo sforare i limiti
imposti dal Fiscal Compact, pena l’applicazione di forti sanzioni.

Le opinioni degli economisti e degli osservatori politici sul punto peraltro
si sprecano, e c’è chi ritiene che il Fiscal Compact determina la nostra
fine come nazione e come Stato sovrano. Il che pare essere vero al di là
dell’evidente pregio di una politica che tenga sotto controllo gli eccessi
della spesa pubblica. Del resto, è sufficiente vedere come è stata gestita
la questione. In sordina. La Camera ha già approvato la modifica dell’art.
81 Cost. con una maggioranza bulgara che scongiura già in prima battuta il
referendum costituzionale. Se la norma verrà approvata nella stessa
maggioranza al Senato, i cittadini non verranno consultati in merito alla
consegna della sovranità politico-economica a soggetti estranei ai
meccanismi democratici. In altre parole, i cittadini si ritroveranno a
essere governati dalle oligarchie finanziarie e i nostri politici saranno il
paravento democratico attraverso il quale queste oligarchie decideranno i
nostri destini.

Nessun organo di informazione ne ha parlato. Mentre tutti si spendono nel
parlare di Renzo Bossi e dello scandalo leghista, che guarda caso capita
proprio a fagiolo in un contesto politico dove si sta per approvare una
modifica costituzionale più che importante e che ridisegnerà gli assetti e i
rapporti all’interno dell’Unione Europea a favore netto di banche e finanza
e del potere politico della Germania. Non a caso, sia Gran Bretagna, sia
Repubblica Ceca non hanno aderito al trattato, mentre il nostro paese,
prostituto dell’UE, è il primo che si è calato le braghe e ha accettato
questi vincoli di bilancio suicidi che non permetteranno politiche di
finanza congiunturale.

Del resto potevamo farci ben poco con la classe politica mediocre che ci
ritroviamo. Siamo stati avvisati con un metodo finanziario-mafioso. Proprio
ieri, alla riapertura dei mercati finanziari, lo spread (il rapporto tra BTP
e Bund tedeschi) è risalito a quota 400 e la borsa di Milano ha perso 5
punti percentuali. Un vero crollo in vista della votazione della modifica
costituzionale. Come a dire: votate a maggioranza dei 2/3 e approvate il
Fiscal Compact, o questo è quello che vi aspetta, puttane italiane… Il
default.

1. Durante le fasi recessive, le politiche anticicliche permettono maggiori
investimenti pubblici per permettere una ripresa della economia. ?

Fonti originali: Il Sole 24ore, Informarexresistere, Express-News, Agenparl,
P.U.
Fonte: rischiocalcolato.it

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