lunedì 29 novembre 2010

ADDIO A MARIO MONICELLI - RIP - RICORDO DI RAIPERUNANOTTE

Arrivato a 95, ha deciso di suicidarsi. Mario Monicelli, regista di decine di film amati dal pubblico, è morto ieri lasciandosi cadere dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da qualche giorno. Mario Monicelli, assieme a Dino Risi, è considerato uno dei padri della commedia all'italiana.
Una delle ultime apparizioni televisive di Mario Monicelli è stata l'intervista rilasciata a Raiperunanotte, la trasmissione evento di Michele Santoro, nell'aprile scorso.
Unanime il cordoglio per un'intelligenza critica che è rimasta vivissima fino alla tarda età.
Il regista soffriva da tempo per un tumore alla prostata, che ora era arrivato allo stadio terminale.

venerdì 12 novembre 2010

ABBONATEVI AL FATTO - ELIO E LE STORIE TESE

La storica band milanese si cimenta in una esilarante pubblicità comparativa. "Qual è il giornale che non riceve finanziamenti ed è sostenuto solo dai lettori?" Alla fine il consiglio: "Abbonatevi. Perché senza Fatto, niente bunga bunga".

lunedì 8 novembre 2010

BENIGNI - E' TUTTO MIO - VIENI VIA CON ME



Versione rivista di "E' tutto mio " dallo straordinario spettacolo "Tuttobenigni '95/'96"; in particolare, questo elenco delle proprietà del Cavaliere è da lui snocciolato in presenza dell'Altissimo in persona poco prima del Giudizio Universale.

Io sono il boss della coalizione
Casini, Fini e ultimamente Buttiglione
Io sono il leader, il Salvatore,
la Provvidenza, sono l'unto dal Signore!
La Standa è mia, il Milan è mio,
e la Marini, la Cuccarini le cucco io!
Mentana, Fede, Paolo Liguori,
la Fininvest, Publitalia, Mondadori,
Vittorio Feltri, i due Vianelli,
e se obbediva forse Indro Montanelli,
c'ho Panorama, assicurazioni,
Milano 2, Milano 3, Sorrisi e Canzoni.
Ville in Sardegna, palazzi a Milano,
un conto a Honk Kong, a Singapore, tre a Lugano,
aerei, navi, banche, libretti,
6 elicotteri, 200 doppiopetti.
C'ho Tatarella e Fisichella,
Marco Pannella e Franco Zeffirella,
Clemente Mastella, la su' sorella,
Gianfranco Funari e la su' mordatella.
Carlo Rossella, del TG un,
è mio, è mio il TG2 di Mimun,
Gianfranco Fini, Paolo Maldini,
Letta, Lentini e Alessandra Mussolini.
Pierfendinando Casini, Fiorello Fiorellini,
la Mondaini e Roberto Formighini,
c'ho via dell'umiltà, c'ho la segreteria,
a via dell'anima de li mortacci mia!
Mi manca la FIAT, ma me la piglio
come ho già preso a Miglio Scognamiglio.
Sarà ancora mia la Presidenza del Consiglio,
checché si dica... è mio anche mio figlio!
Il Padre Nostro è solo mio
e Cosa Nostra non è vostra, è cosa mia.
Di aziende e banche ho fatto il pieno:
basta così, domani compro il Mar Tirreno!
Io compro tutto, dall'A alla Z
ma quanto cosa questo cazzo di pianeta?
Lo compro io! Lo voglio adesso!
Poi compro Dio, sarebbe a dir: compro me stesso!

venerdì 5 novembre 2010

FORBES - I POTENTI DEL MONDO - LA CINA IN TESTA

Ecco perchè la Cina "colonizzerà" finanziariamente il mondo, a meno che una
guerra...

di E. Migliorino

La Cina esporta circa 300 miliardi di dollari in Europa e ne importa 12;
allo stesso tempo esporta 296 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ne
importa 69. E, tanto per dare un termine di riferimento, l'Europa esporta
286 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ne importa 224.
Capite bene che il commercio mondiale, da quando la Cina si è imposta come
maggior paese esportatore del pianeta, è fortemente squilibrato e non può
continuare così all'infinito.
Con quegli avanzi commerciali, la moneta cinese dovrebbe rivalutarsi "a
razzo" sia sull'euro che sul dollaro ... e invece no ... perché gli
"strateghi" cinesi ributtano quegli euro e quei dollari nei rispettivi
mercati, a comprare titoli di stato europei ed americani ...
Questa è gente che sa fare di conto ... ed ha un'intelligenza
economico-finanziaria affinata da millenni di pratica ...

Se non facessero quello che fanno (comprare titoli di stato europei ed
americani) vedrebbero la loro valuta apprezzarsi rapidamente su quelle altre
... e invece, reimpiegando i surplus commerciali per comprare asset in euro
e in dollari, impediscono quella rivalutazione ...
Il meccanismo è semplice: quando gli esportatori cinesi ricevano i dollari o
gli euro in pagamento ... dovrebbero cambiarli in yuan (la loro valuta) per
utilizzarli per comprare prodotti e servizi in Cina ...

Facendo ciò, metterebbero in moto alcune conseguenze economico-finanziarie:
• Il tasso di cambio si sposta a vantaggio dello yuan in misura
proporzionale agli avanzi commerciali precedentemente realizzati ...
• Quella moneta in giro non c'è ... quindi la banca centrale di Cina deve
"crearla" ...
• La massa monetaria M cinese, dunque, aumenta e se (contemporaneamente) non
aumentasse la quantità di beni e servizi Q ... aumenterebbe P ... la Cina,
dunque, importerebbe inflazione dall'America ...
• Ma se Q aumenta, significa che i cinesi sono più ricchi e, anche loro,
cominciano ad importare dall'estero ...
• In sostanza, la Cina si troverebbe con un cambio più forte ed una domanda
interna maggiore ... in pratica: si avvierebbe a perdere il vantaggio
competitivo sull'occidente.

Ed allora cosa fanno i nipotini di Confucio?
... Prendono i dollari e li rispediscono in America ad acquistare titoli di
stato ... e lo stesso fanno con gli euro.
L'effetto di quegli avanzi commerciali, dunque, è completamente
neutralizzato ... lo yuan non si rivaluta ... e gli operai cinesi continuano
a ricevere un decimo dei salari occidentali ...
... E la Cina continua a produrre per tutto il mondo ed a macinare surplus
commerciali.
Quei dollari che arrivano in Cina ... sono frutto del fervore con cui le
presse di mister Bernanke stampano nuova massa monetaria che, se il dollaro
fosse una normale moneta del mondo, creerebbe inflazione negli Stati Uniti
...
Ma il dollaro non è (ancora) una normale moneta ... perché viene ancora
usato nei pagamenti internazionali ... e, dunque, mister Bernanke pensando
di essere smart, "rifila" quell'eccesso di carta ai cinesi ... i quali, per
ogni dollaro ricevuto in pagamento dovrebbero stampare l'equivalente in yuan
e, quindi, innescare l'inflazione interna ...

I cinesi, invece, ricevuta quella nuova carta, la rimandano al mittente ...
acquistando titoli di stato americani.
Risultato: il dollaro non si deprezza sull'yuan ed i tassi d'interesse a
lungo termine yankee sono intorno al 2 % ... la nazione più indebitata del
mondo, paga il 2% sui prestiti decennali ... almeno 200 punti base meno di
quanto dovrebbe ...

Perché?

Perché la Cina compra il suo debito a man bassa ... per evitare una violenta
rivalutazione dello yuan ... che come effetto collaterale produce
l'abbassamento artificiale dei tassi di interesse.
Quindi gli Stati Uniti ci guadagnano?
Da quel punto di vista certamente si (il governo federale risparmia almeno
260 miliardi di dollari l'anno di interessi e tutto il sistema paese almeno
1000) ... dall'altra parte, però, l'industria americana perde mercato e
"brucia" milioni di posti di lavoro ogni anno ...

Non solo: gran parte del debito pubblico americano è in mano ai cinesi ...
il probabile "nemico" di domani tiene il cappio intorno al collo dello zio
Sam ... e, in teoria, potrebbe stringerlo in qualsiasi momento.
E non è tutto: con quella enorme massa di dollari ed euro a disposizione, i
cinesi sono in grado di "manipolare" le altre valute ... soprattutto quelle
dei concorrenti ...

Supponiamo che il Brasile diventi un concorrente agguerrito sul mercato
americano ... che fanno i cinesi?
Dirottano parte delle loro riserve in dollari in Brasile ad acquistare
obbligazioni o azioni brasiliane ...
Risultato: il real si rivaluta sul dollaro ed il Brasile perde quel mercato
americano a vantaggio dei cinesi ...
Se invece il problema è la Corea sul mercato europeo, dirottano parte delle
loro riserve in euro ad acquistare obbligazioni e azioni coreane ... in modo
da farne apprezzare la valuta sull'euro.

Siamo di fronte, è evidente, ad un piano di lungo periodo tendente a fare
della Cina la prima potenza economica del mondo molto prima del previsto
2032 ... e questo piano si articola su tre livelli: quello della crescita
interna (aumento medio del Pil pari al 11% l'anno), quello della
"distruzione" degli avversari (manipolandone le monete) e quello della messa
fuori gioco del dollaro (attraverso cui, ancora oggi, gli Stati Uniti
esercitano il loro ruolo di leader mondiale) ...

E. Migliorino



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