La Camera ha approvato la fiducia posta dal Governo sul Decreto Legge salva-infrazioni Ue. Il voto finale sul provvedimento, dopo l'esame degli ordini del giorno, è previsto domani alle 13. Il provvedimento contiene, all'articolo 15, la riforma dei servizi pubblici locali tra i quali viene inclusa anche la gestione degli acquedotti. Una privatizzazione dell'acqua contestata dall'opposizione e che aveva suscitato qualche perplessità anche nella Lega Nord. Alla fine però il Carroccio ha votato la fiducia al Governo. I voti favorevoli sono stati 320, i contrari 270.
Sull'onda del decreto, a Piazza Affari Acque Potabili e Mediterranea Acque hanno registrato un vero e proprio boom, segnando rispettivamente un rialzo del 21,19% e del 14,22%. A detta di un analista, sulle azioni "si può notare una certa speculazione, sull'aspettativa che si muova qualcosa sul fronte idrico, che però non è ancora giustificata da nessun numero o supporto". L'esperto prosegue spiegando come "questi titoli sono talmente volatili e facili da muovere", a causa del loro basso flottante, "che basta una piccola speculazione per influenzarne i prezzi".
Per il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, quello votato alla Camera "è un buon provvedimento perchè dà luogo a una liberalizzazione da tempo auspicata. L'acqua rimane un bene pubblico ma il servizio viene liberalizzato e questo non significa necessariamente privatizzato". Catricalà fa infatti riferimento al meccanismo delle gare che la legge prevede per affidare le concessioni. A giudizio del presidente dell'Antitrust "resta tuttavia da chiarire quale Autorità dovrà stabilire gli standard di qualità essenziali e le tariffe".
Posizione diametralmente opposta quella del Codacons che prevede una stangata in arrivo per le famiglie italiane. L'associazione dei consumatori, in una nota, ha stimato quanto peserà sulle tasche delle famiglie la privatizzazione dell'acqua. "Se consideriamo in 3 anni il tempo necessario perché il nuovo sistema vada a regime, alla fine di questo processo il rischio concreto è quello di un aumento medio del 30% delle tariffe dell'acqua".
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